martedì 27 marzo 2012

“Bozza del decreto scritta dall’Enel”. La società apre indagine interna

Una manager dell'azienda compare come autrice del testo sulle energie rinnovabili nelle proprietà del file. La compagnia smentisce e annuncia un procedimento interno per verificare che il documento non sia stato "manipolato". Intanto il profilo della donna scompare da Internet: "Lei non c'entra"
E’ diventata un giallo la bozza del decreto legge sulle energie rinnovabili, in corso di elaborazione in questi giorni presso il Ministero dello Sviluppo economico. Il testo che è circolato nelle ultime ore – le cui bozze sono state pubblicate sul sito Quale energia - ha nelle proprietà del file la firma Enel Spa e il nome di una funzionaria della società energetica italiana, Marzia Germini. Un’ipotesi che ha spinto ieri l’ufficio stampa del ministero guidato da Corrado Passera a smentire categoricamente il coinvolgimento di Enel nella preparazione del decreto legge: “La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”, si legge su una nota stampa.

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Un altro MW per la sostenibilità

E’ ancora una volta la Puglia ad ospitare un'installazione fotovoltaica di pregio, che presta particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e si serve esclusivamente di componenti europei.
Si tratta di un impianto a terra da 990,15 kWp, realizzato dall’azienda FEDI Impianti a Trinitapoli, nella provincia di Barletta Andria Trani,  connesso il 27 febbraio 2012. I moduli utilizzati sono in silicio policristallino, dell’azienda italiana MX Group, da 230 kWp l’uno, mentre i tre inverter impiegati, centralizzati, da 330 kWp, sono dell’aretina Power One. Sarà dunque possibile accedere al 10% di maggiorazione dell’incentivo, prevista dalquarto Conto Energia.
Come soluzione per il fissaggio, si è optato per le innovative fondazioni a vite dell’azienda tedesca Krinner, di cui FEDI Impianti è distributore esclusivo per l’Italia. Questo prodotto si contraddistingue per la sua massimaeco-compatibilità, poiché le fondazioni, che possono essere applicate ovunque, senza necessità di scavare, livellare e cementare, non alterano in modo permanente il terreno in cui sono inserite e possono essere smantellate e recuperate  in qualunque momento, riportando il sito alle condizioni iniziali.
Per la costruzione delle strade di accesso ed interne all’impianto, è stato utilizzato materiale riciclato, costituito da scarti edilizi stabilizzati, anziché di cava puro. Il recupero dei rifiuti inerti contribuisce al risparmio delle risorse naturali e riduce il volume dei rifiuti destinati alle discariche.
I cavi, in alluminio invece che in rame, sono stati completamente interrati in una linea di connessione lunga 1,8 km, una soluzione che limita l’impatto paesaggistico rispetto alla costruzione di cavidotti.
L’impianto ha una produzione attesa annua di 1.336.702,5 kWh ed eviterà l’emissione in atmosfera di 1.210.090,0392 kg di CO2.