mercoledì 10 agosto 2011

Crisi nucleare giapponese



La crisi nucleare giapponese, cominciata il 12 marzo scorso, sembra lungi da una conclusione. 
Il ministro giapponese per l'Industria ed il Commercio, Banri Kaieda, ha annunciato la sostituzione delle tre figure chiave che avevano un ruolo di responsabilità nella crisi di Fukishima, affermando che egli stesso avrebbe dato le dimissioni non appena finito di riformare il ministero.
Intanto il materiale radioattivo continua a fuoriuscire dalla centrale, a ben 5 mesi di distanza dall'incidente ed una soluzione concreta sembra tutt'ora lontana. Tanto più che la Tepco sembra restia a voler rinunciare definitivamente al suo impianto e praticare una soluzione di sovietica memoria, anzi pare che abbia perfino ingaggiato i suoi stessi dipendenti perché partecipassero a trasmissioni televisive, in veste di semplici ed ignari spettatori, inviando email e facendo telefonate a favore del nucleare durante i dibattiti.
Nel frattempo il Giappone sta vivendo una drammatica crisi elettrica, con oltre un terzo delle centrali ancora spente e che stentano ad essere riavviate, anche perché la maggior parte dei piccoli comuni che le ospitano si stanno opponendo ad un loro riavvio, dopo il fermo per manutenzione.

venerdì 5 agosto 2011

Vendita energia 2012

Sul sito dell'AEEG sono stati pubblicati i nuovi prezzi minimi garantiti per la vendita di energia da fonti rinnovabili, come stabilito dalla delibera ARG/elt 103/11 del 28 luglio 2011, con la quale l’Autorità ha ridefinito la struttura e i valori economici dei prezzi fino a 1 MW.

E' stata ridefinita anche una nuova struttura a scaglioni per il fotovoltaico tale che:
€ 100,0/MWh fino a 3.750 kWh, € 90,0/MWh da 3.750 kWh fino a 25.000 kWh, € 76,2/MWh oltre 25.000 kWh fino a 2.000.000 kWh
Rispetto a quella per il 2011 che stabiliva:

  • fino a 500.000 kWh annui, 103,4 €/MWh;
  • da oltre 500.000 kWh fino a 1.000.000 kWh annui, 87,2 €/MWh;
  • da oltre 1.000.000 kWh fino a 2.000.000 kWh annui, 76,2 €/MWh.

Riferimenti:

Delibera Autorità energia 28 luglio 2011, ARG/elt 103/11
dal sito Aeeg

giovedì 4 agosto 2011

L'Italia delle grandi centrali

Che fine ha fatto la produzione decentralizzata dell'energia? Fino a 3 anni fa sembrava che tutti fossero convinti che nel futuro non si sarebbero più avute le grandi centrali elettriche e si sarebbe prodotta l'energia casa per casa, città per città, fino all'autosufficienza delle varie realtà abitative ed industriali. E adesso? Adesso siamo tornati a parlare delle grandi centrali elettriche, ormai solo a gas o carbone, visto che il nucleare è stato nuovamente bocciato in Italia. Che fine hanno fatto le piccole produzioni decentralizzate, l'autosufficienza e l'efficienza energetica? Sparite, quasi non se ne sente più parlare. Il governo, sull'onda del voto referendario, ci suggestiona con le rinnovabili, mentre punta sull'economia del carbone. Per carità, come direbbe qualcuno, niente contro il carbone "pulito", ma perché non si torna a parlare dei tetti del sole?
Chi ha ucciso l'idea della produzione decentralizzata e dell'efficienza energetica?
Probabilmente i colpevoli in questo giallo sono due: da un canto i lauti incentivi al fotovoltaico che come al solito hanno mostrato come in Italia, ma anche altrove, la gente non sappia godere dei vantaggi senza abusarne, puntando sulla costruzioni di colossali centrali fotovoltaiche, anziché approfittarne per la promozione delle rinnovabili presso le famiglie; d'altro canto la corsa sfrenata (ed insensata) del governo al nucleare, che ha riportato nella discussione problemi fittizi e l'idea delle necessità assoluta e prioritaria di sole, e soltanto, grandi centrali, per assolvere al sempre più avido fabbisogno energetico italiano.
Una via di mezzo no?